La storia della buonanotte
Pensiamo mai, quando dopo una giornata di lavoro, stanchi e ansiosi di riposare abbastanza per riprendere con forza la mattina successiva, finalmente ci sdraiamo sul nostro comodo letto e ci avvolgiamo nelle nostre calde coperte, alla storia dell’oggetto che ci garantirà, come ogni notte, un riposo confortevole e placido? Dopotutto, fra tanti e tanti oggetti che abbiamo continuamente attorno, ce ne sono ben pochi che accompagnino la nostra civiltà da un tempo tanto esteso quanto il letto, e nello specifico il materasso; e sebbene ci debba parere quantomeno difficile concepire un’evoluzione di un oggetto a noi tanto familiare, nelle migliaia di anni in cui è stato in servizio anche questo leale compagno ha visto migliorie e perfezionamento.
Il Neolitico: già in quella che a buon diritto possiamo serenamente denominare preistoria, quelli che siamo soliti chiamare “uomini delle caverne” non dormivano sulla nuda terra, ma su quelli che siamo un po’ incerti se chiamare rudimentali materassi o veri e propri giacigli, poiché erano semplici mucchi di erba o foglie coperti di pelli animali, e poggiati su strutture leggermente rialzate da terra, con ogni probabilità per fornire una qualche salvaguardia dai parassiti. Se però ci spostiamo nella Persia antichissima del 3600 avanti cristo, quella che ci aspetta è con buona possibilità una sorpresa: troveremo infatti quello che, quasi di certo, ritenevamo fosse una diavoleria moderna la cui nascita risalisse al massimo a qualche motel, ossia… il materasso ad acqua! A Roma e nel medioevo, invece, troviamo letti più familiari, di paglia per i poveri e piume per i nobili.
La cifra essenziale del periodo del rinascimento fu il riacquisto di valori, dopo la pausa cupa e oscurantista del medioevo, come la gioia di vivere, la comodità e perfino, entro certi limiti, il lusso – chiaramente, non per tutti ma solo per chi poteva permetterselo. E appunto, sui materassi di piume e tela grezza delle case dei ricchi, iniziarono a apparire coperture di velluto o di broccato. Fu invece ancora più tarda, e la possiamo collocare nel mille e seicento, in pieno Barocco, l’invenzione di una comoda appendice alla sistemazione di letto e materasso, ossia la rete – che rendeva ben più accogliente e molleggiato l’insieme. Le prime erano costruite con corde, o con lacci di cuoio intrecciati, e dovettero essere una gradita evoluzione rispetto alle assi di legno precedenti.
La consistente rivoluzione, ancora oggi in atto, dei materiali utilizzati si ebbe in tempi molto recenti, nel 1926, quando la famosa Dunlop sviluppò – con scarsa attenzione al naming, a dirla tutta – il Dunlopillo: una schiuma compatta ottenuta dalla gomma vulcanizzata che fu la base per la realizzazione di cuscini e materassi in lattice. Dapprima, la produzione fu interamente destinata alla casa regnante d’Inghilterra. Sul fronte dei materiali tradizionali, furono invece gli anni Trenta a portare la geniale novità, con lo sviluppo del materasso a molle che diventò lo standard in milioni e milioni di case, mentre gli anni Quaranta videro venire alla luce i materassi gonfiabili in tessuto gommato. Il mercato attuale si concentra molto, invece, su materiali anallergici e di struttura compatta, che garantiscano un’ottima ergonomia e un alto livello di igiene: anche nel sonno, vogliamo essere sani.